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      La popolazione delle grandi Alpi austriache è tutt’altro che omogenea di razza e di lingua. Tedesca in grandissima maggioranza, contiene i più diversi elementi, in tale un intreccio che gli etnologi hanno tentato invano di sciogliere. Del resto, anche là le valli erano occupate molto tempo prima dell’epoca storica da popolazioni i cui discendenti, mescolati ai rappresentanti delle razze immigrate, vivono ancora nel paese. Le importanti scoperte fatte ad Hallstatt indussero gli antropologi a dare il nome di civiltà hallstattiana ad un periodo della storia delle Alpi che data da circa 3,000 anni. Nei laghi della Carinzia, si sono pure trovate delle palafitte; ma sembra che i lacustri siano stati in quel paese molto meno numerosi che nella regione delle Alpi occidentali.(37)
      I Tirolesi specialmente sono un miscuglio di razze diverse. Colle tribù che si è convenuto di classificare fra i Celti, vissero nel paese altre genti; molte montagne e molti corsi d’acqua ricordano ancora col loro nome popolazioni sconosciute.(38) Per ignoranza, si dava una volta ai montanari di tutta la regione il nome generale d’Interioli od Interuli, cioè abitanti dell’interno, donde forse derivò il nome di Tirolo (?), dato a tutto il paese. Più tardi i Romani latinizzarono le tribù delle montagne; gran tempo dopo la caduta di Roma, le cronache fanno menzione di grossi proprietari con nomi italiani. Nel principio del medio evo, i dialetti ladini o d’origine latina erano parlati in quasi tutto il Tirolo, anche nel versante settentrionale delle Alpi.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume 1 - Introduzione generale - L'Europa centrale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1884 pagine 1407

   





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