Tutti sanno che nel medio evo i Milanesi ed i Veneziani erano i maestri dei loro vicini meno civili. Bisogna anche tener conto del fatto che i muratori e gli architetti provengono in maggioranza dall’Italia. Nel 1867, un comitato fu stabilito ad Innsbruck per fondare e mantenere scuole tedesche in tutti i villaggi della frontiera, i quali dall’idioma meridionale, più chiaro e più dolce, stavano per essere annessi al dominio dell’Italia.
Nella zona orientale delle Alpi austriache, la lotta dei popoli e delle lingue avviene non tra i Tedeschi ed i Latini, ma tra i Tedeschi e gli Slavi. Da una parte come dall’altra, la frontiera etnologica continuò a modificarsi di secolo in secolo. La storia c’insegna che gli Slavi delle diverse famiglie occuparono un tempo la maggior parte dell’Austria meridionale. Nel corso del secolo settimo e dell’ottavo, s’erano avanzati fino all’Inn ed alle sorgenti della Drava. In certi punti, avevano persino valicato le Alpi per discendere nel Friuli e nel Trentino. Tutta l’Austria propriamente detta, a sud del Danubio, era dominio degli Slavi; si dava loro in generale il nome di Vendi, nome che resta ora agli Slavi del nord e specialmente a quelli della Lusazia; ma appartenevano alla famiglia degli Sloveni, Carinziani o Carantani, nome che finì coll’appiccicarsi al paese di Kärnthen o Carinzia. Respinti gradatamente ad est dai Tedeschi della Baviera, gli Sloveni lasciarono qua e là numerose colonie, che si conservarono per parecchi secoli, come attestano i documenti del medio evo.
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