Però nella Carinzia e nella Stiria, ove l’immigrazione è stata più considerevole che nel Tirolo fin dal principio del secolo, i protestanti costituiscono più d’un ventesimo della popolazione.(49)
Gli antichi costumi si modificano di giorno in giorno al con-tatto degli stranieri. Benchè il Tirolo non sia ancora diventato, come la Svizzera, un immenso albergo, i visitatori ci vanno in numero ogni anno più grande, e le varie ferrovie che attraversano il paese da nord a sud e da est ad ovest, moltiplicano incessantemente gli scambi delle cose e delle idee fra i montanari delle Alpi austriache e le popolazioni più civili delle pianure del Danubio e del litorale dell’Adriatico. L’emigrazione periodica dei Tirolesi e degli altri montanari austriaci contribuisce come l’affluenza degli stranieri nel loro paese, a modificare le antiche abitudini e la loro maniera di pensare. Quasi un decimo della popolazione maschile ed adulta del Tirolo abbandona temporaneamente il paese natale, per esercitare varî piccoli commerci, o per cantare le tirolesi accompagnandosi con la chitarra. Gli emigranti del Vorarlberg vendono stoffe; quelli delle montagne di Stubay fanno il commercio del ferro; i nativi della valle di Passey, tributaria dell’Adige superiore, vendono bestiame; quelli della Lungau, bacino della Mur superiore, esercitano il mestiere di empirici e di veterinarî.(50) Nell’ultimo secolo, l’industria della medicina girovaga apparteneva sopratutto ai Tirolesi dello Zillerthal, che avevano la specialità degli olî, delle droghe, delle essenze.
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