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VEDUTA GENERALE DI GRAZ.
Disegno di Taylor, da una fotografia del sig. Volkmann.
La situazione necessaria delle grandi città delle Alpi, come quella delle fortezze di difesa, era nettamente indicata dalla natura. Ove non fossero insorte circostanze affatto eccezionali de-terminate dalla violenza o dal capriccio dei sovrani, la città principale della zona alpina doveva trovarsi fuori dei grandi gruppi, in una delle regioni più favorite per estensione e fertilità di pianure, e su una delle strade maestre che mettono la capitale dell’impero in comunicazione col mare. Infatti Graz, capitale della Stiria, la sola gran città di tutte le Alpi austriache, è situata ad est delle alte montagne, nel punto in cui la Mur comincia a serpeggiare in pianura, e quasi a metà della strada Ordicovia e della ferrovia che riunisce Vienna al porto di Trieste, sull’Adriatico. Inoltre è in vicinanza a ricche miniere, lo che ha permesso alla sua industria di svilupparsi largamente e di fare appello, per popolare la città, alle campagne dei dintorni. Del resto Graz, d’origine slava, come indica il nome, è una città piena d’attrattive: le antiche fortificazioni sono state rase a terra e sostituite da belle passeggiate di larghezza diseguale, che vanno a raggiungere un gran giardino pubblico (Stadtpark), alle falde d’una pittoresca collina, sulla quale sorgeva una volta la cittadella. Dalla terrazza superiore si scorge distesa al piè l’antica città unita da quattro ponti ai nuovi quartieri della riva sinistra e separata dai sobborghi da un emiciclo di prati e di grandi alberi: il fiume, ristretto nel suo passaggio fra gli argini, s’allarga fuori di questa serpeggiando nelle campagne tra filari di pioppi; l’orizzonte è dovunque limitato da belle montagne coperte di foreste, sulle quali sorgono i castelli, le ville, gli eremi, molto frequentati nell’estate.
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