Adesso le cose mutarono. Al nord di tutto il distretto di Vienna fu scavato al Danubio un letto regolare di quasi 300 metri di larghezza, e di più di 600 metri colla zona di inondazione che si è formata sulla riva sinistra. Il nuovo fiume, lunghesso il quale corre una ferrovia, è attraversato da cinque ponti e contenuto da solidi argini, superiori al livello delle massime piene, e, vicino al suo congiungimento col braccio viennese del Danubio, si è scavato nella penisola un gran porto, dove le navi potranno svernare al sicuro dallo sgelo. In questo nuovo canale, il cui scavo è costato circa 50 milioni di lire, scorrono ormai tutte le acque che prima erano disperse ed impedivano l’accesso al fiume dalla città; il vecchio Danubio, colmato in parte, non è più che un lago semicircolare, abbandonato in mezzo alla campagna. La popolazione è ancora assai scarsa nel terreno così conquistato sul fiume; ma non v’è dubbio che tosto o tardi la città si accrescerà anche in questa direzione. Ai lati del Danubio sorgono due nuovi quartieri: quello sulla riva destra diventerà una nuova Vienna, non meno attiva e sontuosa dell’antica; l’altro, che si distingue già sotto il nome di Donaustadt, o città del Danubio, benchè, sia appena segnato da pochi gruppi di edifizî, si distenderà sulla riva sinistra, e diventerà, grazie ai suoi magazzini di deposito, l’emporio commerciale della Boemia, della Moravia e di tutta l’Austria settentrionale. Poche città continentali d’Europa si potranno paragonare a Vienna per la magnificenza dei dintorni.
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