Vienna è anche una delle città d’Europa le cui collezioni contengono maggiori tesori per l’erudito e per l’artista. Il museo che ora si trova nel palazzo del Belvedere, si è arricchito incessantemente dopo il regno di Massimiliano I, e si compone di 5300 quadri, fra i quali vi sono opere della maggior parte dei grandi maestri: il Veronese, il Tintoretto, il Tiziano, Frà Bartolomeo, Velasquez, Rembrandt, Téniers, Ruysdael, Van Dyck, Rubens, Alberto Dürer. Preziosissime gallerie private, l’ammirevole collezione Albertina, così chiamata dal nome dell’Arciduca Alberto, dove si trovano più di 200,000 incisioni e 15,000 disegni originali di illustri maestri, il museo d’antichità, notevolissimo pei suoi cammei, per le pietre dure, e pei bronzi, altri musei d’antichità, numismatici di storia naturale e infine le grandi biblioteche concorrono a rendere Vienna una città dove devesi fermare il forestiero che vuol conoscere i più preziosi tesori del mondo civile. La biblioteca della Corte (Hofburg), che avrà presto un milione di volumi, possiede, fra le altre ricchezze, carte, manoscritti, incunabuli, libri rari e la famosa tavola Peutingeriana, che ha concesso a Mannert prima, poi, in un modo assai più completo, ad Ernesto Desjardins di ricostituire la geografia delle provincie romane.
Oltre a Vienna e ai numerosi sobborghi situati all’esterno della linea daziaria, quasi tutte le città e le borgate dell’Austria propriamente detta, dipendono da Vienna ed aumentano in ragione del suo progresso.
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