GORIZIA, TRIESTE, ISTRIA, DALMAZIA.
Il bacino dell’Isonzo, la penisola dell’Istria, il litorale dalmato e le sue isole fanno parte dell’impero austro-ungarico, a dispetto della geografia e dell’etnografia. In quelle regioni volte all’Adriatico e separate dalle campagne del nord dalle numerose diramazioni delle Alpi, il Tedesco ed il Magiaro sono stranieri; eppure imperano sul littorale del golfo del Quarnaro,
Che Italia chiude e i suoi termini bagna.(72)
L’Istria, come tutto il bacino dell’Isonzo fa parte dell’Austria o Cisleitania, mentre la costa orientale del Quarnaro, da Fiume alle coste di Vellebic (73) o Velebit si trova soggetta alla sovranità ungherese. Si comprende, d’altronde, di quanta importanza sia per i grandi Stati danubiani il possedimento di un porto sull’Adriatico.
Signora di Trieste, l’Austria tedesca può comunicare libera-mente per mare col resto del mondo, dal quale sarebbe altrimenti affatto separata, e per di più può minacciare l’Italia facendo discendere dalle gole delle Alpi i suoi eserciti ed uscire dai cantieri dell’Istria le sue flotte. Dal canto suo l’Ungheria, aprendo la ferrovia che l’unisce a Fiume, si mise in grado di commerciare direttamente coll’Europa mediterranea, coll’Africa ed anche colle Indie.
Ma il litorale della Dalmazia, che si trova lontano dall’estremità settentrionale del mare Adriatico, non può essere di veruna utilità ai Tedeschi della valle del Danubio per facilitare le loro comunicazioni e i loro scambi col resto della Terra. Nessuna parte della monarchia austriaca e magiara, prima dell’annessione della Bosnia e dell’Erzegovina, era più stranamente separata dal centro politico dell’impero.
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