70. -- FOIBE DI POLA.
Tutte le acque pluviali discendono in questi burroni, così esattamente designati dai Friulani sotto il nome di inglutidors, e si ammassano in stagni temporanei, ovvero scompaiono per le fessure della roccia nelle caverne sotterranee; ma, discendendo al fondo, l’acqua trascina un po’ di terra e gli avanzi delle piante. Un piccolo strato d’alluvione si depone nella parte inferiore del corso ed è il terreno dal quale gli abitanti del Carso possono trarre il miglior partito; sopra l’altipiano la mancanza di terra vegetale, i cumuli di massi, il vento che domina sulle alture, rendono l’agricoltura quasi impossibile, mentre nelle ampie cavità i contadini trovano un suolo fertile, che possono lavorare comodamente, anche quando la tempesta si scatena sul loro capo.
Alcune foibe contengono vasti campi coltivati circondati da ogni parte da pareti dirupate dove si cerca inutilmente coll’occhio il sentiero dal quale hanno potuto discendere i buoi. Vi sono pure burroni dove non si vedono che due o tre aiuole vangate; altri non hanno che un ceppo di vite, coi pampini ripiegati all’italiana e il fondo dell’abisso è intieramente nascosto dalla verdura.
Qual è l’origine di questi abissi numerosi, simili ai fori d’ogni grandezza lasciati alla superficie delle scorie dalle bolle del gaz? Pare che queste cavità siano burroni formati dall’azione delle acque e dall’accumularsi delle pietre calcari; uguali fenomeni si riscontrano in gran numero nelle montagne calcari, le cui pietre appartengono allo stesso periodo cretaceo del Carso, e d’altronde in gran parte dell’altipiano si può scorgere distintamente che la roccia è franata al disopra ai burroni nascosti.
| |
Friulani Carso Carso
|