In parecchie regioni dell’altipiano sono scavati innumerevoli alvei, ciascuno dei quali racchiude un piccolo lago od un campo di terra rossa; a qualche altezza l’aspetto di queste rocce scomposte presenta uno dei più strani spettacoli del nostro pianeta. Le sommità del Vellebic sono spesso avvolte nelle nubi; perciò queste montagne indicano al marinaro dalmata i venti e le tempeste.
La catena dalmata interrotta al sud del Vellebic dalle profonde fessure nelle quali scorrono la Zermanja e la Kerka, si risolleva in seguito per formare le Alpi Dinariche, così chiamate a cagione della loro cima principale, la Dinara, e si innalza a poco a poco verso il sud avvicinandosi al nucleo della Montagna Nera o Tsrnagora (Tsernagora). Benchè la striscia di territorio appartenente alla Dalmazia austriaca vada sempre restringendosi dal nord al sud, e sia anzi interrotta in due punti resi celebri da lunghe discussioni diplomatiche, il porto di Klek e il territorio di Suttorina, uno al nord, l’altro al sud di Ragusa, pure è precisamente presso l’estremità meridionale della Dalmazia, al nord delle Bocche di Cattaro, che si trova la sua montagna più alta, l’Orjen. In nessun luogo però i monti dalmati si ergono in massi indipendenti, ma si congiungono alla catena e agli altipiani della Bosnia dell’Erzegovina e del Montenegro.(81)
71. -- IL VELLEBIC.
Le montagne del litorale croato sono ancora in qualche parte coperte di boschi, ma quelle della Dalmazia sono oggidì interamente nude. Ai tempi del poeta Claudiano, quel paese era chiamato meritatamente Dalmazia frondosa.
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