Così si è visto la Rieka sotterranea salire nelle voragini di Trebié a 104 metri al disopra della linea media delle sue acque. È quindi grandissimo il pericolo per i villaggi e per le culture che si trovano al disotto di alcuni baratri, e gli ingegneri hanno dovuto prendere misure energiche per impedire per quanto potevano i possibili disastri. Come gli antichi Greci, i Dalmati e gli Istrioti moderni hanno la precauzione di fornire di griglie le bocche dove entrano i canali di scolo, per trattenere i frantumi galleggianti e conservare libero il passaggio alle acque sovrabbondanti. Quando le gallerie s’ingorgano hanno cura di espurgarle e talvolta fanno perfino saltare delle rocce per aprire un più largo passaggio alla sovrabbondanza delle inondazioni. Ciò nonostante si formano in molti punti laghi permanenti o temporanei, e qualcuno a due piani di caverne. Così il gran lago di Nastoc, al nord del delta paludoso della Narenta; secondo la durata delle piogge e delle siccità, si riempie o si vuota nella parte superiore e il suo letto superiore serve alternatamente alla pesca o alla coltivazione. Nondimeno nessun lago del versante Adriatico è così bizzarro, od almeno così celebre, come quello di Zirknitz, situato del pari sull’altipiano del Carso, ma sul declivio rivolto verso la Sava e il mar Nero.
In questa curiosa regione del Carso e delle Alpi Illiriche, le grotte già scavate dalle acque, poi abbandonate, non sono meno curiose delle gallerie occupate dai torrenti. E sono talmente numerose, si ramificano e si sovrappongono in tanti intrecciati ghirigori, che l’intera regione è stata paragonata ad una immensa spugna pietrificata.
| |
Rieka Trebié Greci Dalmati Istrioti Nastoc Narenta Adriatico Zirknitz Carso Sava Nero Carso Alpi Illiriche
|