All’uscire della chiusa scavata dalla cascata, l’acqua dolce forma un lago nel quale il mare ha già fatto penetrare le sue onde salse; poi la valle si restringe di nuovo, ricompare il fiume, e la sua corrente tranquilla va a raggiungere l’Adriatico passando per una cavità a brusche svolte formate da due chiuse e da una valle tagliata ad angoli retti. Più al sud, il mare penetrava eziandio nell’interno delle terre come per andare incontro alla Narenta; ma le alluvioni di questo fiume hanno colmato l’antico estuario ed oltrepassano ora la linea normale delle coste. Presto o tardi i crescenti detriti raggiungeranno la penisola di Sabbioncello e il golfo di Klek sarà trasformato in un lago.
76. -- LA KERKA.
La più conosciuta di tutte le baie della Dalmazia, è quel complesso di golfi stranamente ramificato, che i marinai chiamano le Bocche di Cattaro e ricorda per la sua forma il lago dei Quattro Cantoni; vero è che non vi si scorgono nè le nevi, nè i pascoli, ma v’è angolo della terra dove le rocce si sovrappongono l’una sull’altra in massi più imponenti e di colori più smaglianti? Il labirinto marittimo di Cattaro chiude un gran numero di porti nei quali potrebbero ancorarsi tutte le navi dell’Adriatico. I bastimenti vi penetrano per due stretti separati da uno scoglio e che hanno entrambi una profondità di più che 25 metri all’ingresso; appena entrati, come hanno girata una prima punta, i marinai perdono il mare di vista e si trovano in acque tranquille che svolgono le loro sinuosità fra le montagne, ora ristrette, ora allargate in bacini: una catena chiudeva in altri tempi la bocca che adduce all’ultimo bacino, il golfo di Cattaro propriamente detto.
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