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79. -- SAN CLEMENTE.
La valle dell’Isonzo, l’Istria, la Dalmazia rassomigliano per clima alla penisola italiana. L’estremità meridionale dell’Illiria austriaca è press’a poco sotto la stessa latitudine di Roma, e la lunga estensione dell’Adriatico verso il nord-ovest dà una flora mediterranea a tutta la provincia del Litorale; a due gradi e mezzo più al nord della Provenza e della Liguria, i mirti e gli allori crescono all’aria libera nelle rocce che dominano le bocche del Timavo.(104) In complesso il paese riparato al nord-est dalle montagne è esposto direttamente ai raggi del sole del meriggio. I carrubi, gli allori, i cedri, gli aranceti, i fichi di Barberia vivono in piena terra nelle valli dalmate più vicine al litorale; i mandorli vi fioriscono in dicembre, e sovente si raccolgono piccoli piselli e fave nel primo giorno dell’anno. Percorrendo il litorale, si trovano già palmizi presso a Trau, e nell’isola di Bua, più al sud, sono abbastanza numerosi; nei giardini di Ragusa vi fioriscono e danno frutti che giungono a maturanza. Le erbe odorifere che adornano i versanti delle colline sul continente e nelle isole, si risentono esse pure della natura meridionale del clima. Però alcuni freddi eccezionali hanno fatto perire qualche volta gli oliveti dell’Istria e della Dalmazia settentrionale: nelle campagne di Trieste, la coltivazione di alberi fruttiferi, non è mai stata molto rigogliosa dopo il terribile inverno del 1787 che rovinò i frutteti. Nel 1861, il canale che mette in comunicazione Zara colla terra ferma, fu completamente gelato, e durante il mese d’aprile del 1864 nevicò anche in quella città.(105) Dicesi che durante i dieci ultimi secoli una gran parte dell’Adriatico sia gelata due volte, nel 869 e nel 1234.(106)
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