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      Fortunatamente, gli abitanti del litorale non hanno soltanto le risorse che sono loro date dall’agricoltura, ma quelle che sono loro procurate dai loro numerosi ed eccellenti porti, e dalle loro rade. Gli Istriani partecipano al gran movimento commerciale che ha il suo centro a Trieste. I Dalmati, benchè privi del dominio del mare dopo i bei giorni della repubblica di Ragusa, sono però rimasti esperti marinai. I due distretti di Ragusa e di Cattaro, che occupano appena un quinto del litorale, somministrano all’Austria un terzo dei suoi capitani di lungo corso e più della metà de’ suoi equipaggi. Durante la battaglia navale di Lissa, si davano gli ordini in lingua italiana sulle navi dell’Austria che cannoneggiavano e calavano a fondo quelle dell’Italia; furono pure marinai italiani che, nel 1873, sotto la guida di Weyprecht e di Payer, scoprirono l’arcipelago polare di Francesco Giuseppe.(121)
      La navigazione, colle sue industrie sussidiarie, la costruzione dei bastimenti, l’allestimento delle vele e dei cordami, la salagione delle carni, occupa quasi tutti gli abitanti della costa e delle isole, slavi e italiani; sono però questi ultimi principalmente, che, insieme ai banchieri israeliti domiciliati nei porti, godono dei beneficî del commercio.(122) Ed è notevole come siano gli stessi italiani della penisola, i pescatori di Chioggia, che vanno a raccogliere quasi tutto il pesce nelle acque dalmate. Si vedono in tutti i porti della costa le loro rozze barche colle rosse reti appese agli alberi e il loro grand’occhio dipinto sul davanti della prua.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume 1 - Introduzione generale - L'Europa centrale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1884 pagine 1407

   





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