Inoltre, la gettata massiccia sulla quale è costruito il faro, è una delle cause dell’arenamento del vecchio porto. Trieste è pure assai scarsa di rapide comunicazioni, e non ha neppure una linea di ferrovia che costeggi il litorale; per recarsi in Italia è mestieri che i treni salgano a gran forza di vapore sull’altipiano del Carso per ridiscendere immediatamente verso Monfalcone. I Triestini nemmeno possiedono una strada a piano inclinato che loro permetta di raggiungere in pochi minuti la stazione del Carso, alla quale i convogli di Vienna, elevandosi per mezzo di una lunga salita circo-lare, arrivano dopo un’ora di ascensione. Trieste poi non ha acqua potabile in quantità sufficiente ed è ancora dubbio se si varrà del Timavo oppure delle correnti sotterranee dell’altipiano.
Nonostante tutti questi inconvenienti, e la diminuzione del traffico che si è avvertita dopo il 1871, Trieste ha certamente acquistato su Venezia la prevalenza commerciale, mercè la maggior profondità delle sue acque, l’agevolezza di accesso della sua rada e de’ suoi porti e la maggior estensione de’ suoi scambi coll’interno del continente.(125) Trieste non potrà però mai togliere a Venezia, perchè non si compra come un carico nè si noleggia come una nave, la magnificenza dell’architettura, le bellezze e le sontuosità dell’arte. Sotto questo aspetto, Trieste è d’assai inferiore a un gran numero d’altre città italiane meno importanti: essa ha però un prezioso museo d’antichità, e nella sua biblioteca vi è la più ricca collezione che esista di opere relative al Petrarca.
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