(132) Il Quarnaro o Quarnero, di cui essa occupa l’estremità, è in quel punto un lago ben riparato, ed è per mero scherzo che si è voluto far derivare questo nome dalla radice Carne, come se divorasse gli uomini. Fiume alimentato da numerose fontane che scaturiscono al livello del mare in bacini nei quali si discende per scale di marmo, dispone pure per le sue industrie della forza di 4,000 cavalli a vapore datale dal suo fiume e che utilizza soltanto in una gran cartiera e in qualche molino. Importanti cantieri di costruzione fiancheggiano il mare nei sobborghi della città, mentre all’ovest, vicino ad un piccolo seno isolato, vi è una gran fabbrica di torpedini, e si scorgono sovente i battelli a vapore che le rimorchiano per provarne il maneggio. È probabile che in un prossimo avvenire, Fiume, e principalmente i villaggi di Volosca e di Abbazia, situati nell’angolo del golfo, mercè al loro clima eccellente, saranno meglio apprezzati come luoghi di guarigione e di convalescenza. Tersato, borgo assai frequentato, possiede importanti sculture di Ercolano, conservate in un vecchio castello rovinato, insieme alla colonna di marmo che i Francesi avevano innalzata sul campo di battaglia di Marengo.
      Gli altri porti del Quarnaro, come Buccari (Bacar), che sembra perduto nel fondo al suo abisso a forma di cratere, Porto Re (Kraljevica), Segna (Zengg), l’antico ricovero degli Uscocchi, hanno un discreto commercio mercè i battelli a vapore che vi approdano. Però tutti questi porti del continente hanno minor importanza della rada opportunamente riparata di Lussin Piccolo, nell’isola di Lussin.