Le rocce del trias e quelle del giura occupano la maggior parte del territorio bosniaco, all’ovest di quell’asse di origine paleozoica e s’allineano del pari in istriscie parallele. Nella Bosnia orientale hanno uno sviluppo minore e le loro alture consistono specialmente in conglomerati, nei quali di tratto in tratto sono conficcate creste di rocce eruttive, serpentine, diabasi, dioriti e trachiti. Come i filari di pietre sedimentari, queste masse escite dal suolo allo stato pastoso tendono pure alla direzione generale da nord-ovest al sud-est, che è quella dell’intero paese.(138)
Come i monti del Giura, le più alte catene della Bosnia occidentale ergono le loro rocce calcari in lunghi dorsi paralleli, dove si succedono le curve e le vette, sparse qua e là di creste aguzze, di un’altezza media di 1,500 a 1,800 metri. Come il Giura, le catene bosniache sono pure di altezze disuguali, e nel loro complesso si accostano alla forma di un altipiano a solchi paralleli, disposti come gradini successivi d’un pendio ideale abbastanza dolce. La catena principale della Bosnia settentrionale è quella che forma la frontiera della Dalmazia; altre montagne più basse, si rivolgono al nord-est verso le pianure della Sava. All’est e al sud-est parecchie ampie valli a forma di crateri separano i monti bosniaci dai gruppi della Serbia. La più notevole è la pianura di Novibazar, dove affluisce gran numero di torrenti e dalla quale si possono vigilare tutti i passaggi del paese. È la chiave strategica di quella regione della penisola dei Balcani, e perciò il governo turco voleva farne per l’addietro la stazione principale della futura rete della ferrovia del nord-ovest.
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