Molti viaggiatori ne hanno valicato senza fatica la vetta, a cagione del tenue declivio delle sue creste elevate.(139)
Come i fiumi del Giura, quelli della Bosnia, l’Una, il Vrbas, la Drina, la Bosna che ha dato il suo nome alla provincia, hanno i loro corsi tracciati naturalmente dalle catene parallele delle montagne; esse devono scorrere necessariamente dal sud-est al nord-est nei solchi loro preparati. Le valli nelle quali nascono sono antichi fondi lacustri disposti parallelamente nella direzione delle creste intermedie e colmate poco a poco dalle alluvioni; taluni di questi lunghi e stretti bacini che occupavano in gran parte l’attuale versante della Narenta non erano meno considerevoli del lago di Neuchâtel. Come nel Giura i contrafforti della Bosnia sono interrotti di tratto in tratto da anguste gole, nelle quali i fiumi, dopo essere usciti dai bacini lacustri, ora ricolmi, si gettano con una brusca svolta per scorrere poi al fondo di un altro solco; fra queste gole ciascuna delle quali è difesa in sull’entrata da un vecchio castello, la più sorprendente è forse a valle di Priepolje, la stretta di un affluente dell’alta Drina, il tetro varco che «gli uccelli stessi non osano sorpassare» ma che gli ingegneri austriaci hanno recentemente percorso. È pure celebre pei suoi ricordi storici la gola del Vrbas, a Jaicé, dove il fiume Pliva discende col suo corso principale da una cascata di 30 metri di altezza, cui sovrasta, dalla cima del suo scoglio di tufo, una antica cittadella dei re della Bosnia.
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