È quindi naturale che molti cristiani, come gli Ebrei in altri paesi, abbiano abbandonato l’agricoltura per dedicarsi ai traffici; quasi tutto il commercio si trova nelle mani dei cattolici greci e romani dell’Erzegovina e dei loro correligionari stranieri del-l’Austria slava. Gli Ebrei spagnuoli, riuniti in gruppi nelle città principali, si danno pure alle pratiche usuali del negoziare e dei prestiti sopra ipoteche fra tutti gli Israeliti esiliati di Spagna, sono forse quelli che si sono lasciati meno intaccare dalle popolazioni che li attorniano: parlano sempre spagnuolo fra di loro e pronunciano il nome dell’antica patria con tenerezza figliale.
Anche prima dell’annessione della Bosnia all’Austria, il numero dei musulmani non formava che il terzo della popolazione totale, l’elemento maomettano rimaneva stazionario, se pure non diminuiva, mentre l’elemento cristiano aumentava continuamente per la maggior fecondità delle sue famiglie. Secondo taluni scrittori, la scarsezza relativa dai fanciulli nelle case musulmane dovrebbe essere attribuita agli aborti, che si praticano senza rimorso nelle famiglie dei Bosniaci convertiti al Corano. Sembra strano che questo procedere deplorevole possa essere così diffuso da spiegare la grande differenza d’incremento che esiste fra i due gruppi di popolazione, e si chiede se non si debba scorgere piuttosto in questo fenomeno l’effetto del benessere relativo dei musulmani e della prudenza loro suggerita dalla condizione di proprietari.(142)
Del resto i Bosniaci, a qualunque setta o religione appartengano, possiedono le stesse qualità naturali degli altri Serbi, e presto o tardi, qualunque debba essere il loro destino politico, s’innalzeranno, come popolo, allo stesso livello d’intelligenza e di valore.
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