88. -- LAGO PI ZIRKNITZ.
Per l’addietro le campagne basse la cui uscita dal lato della Sava è occupata dalla capitale della Carniola, e che hanno una estensione non minore di 230 chilometri in superficie, formavano un altro lago di Zirknitz, che si riempiva e si vuotava alternativamente. Al corso d’acqua del fiume Vinz, escito dalla grotta di Plamina, si mescolavano nella pianura le acque di numerosi canali chiamati dagli indigeni «finestre del lago.» Quando tutta questa massa liquida sgorgava dal fondo attraverso le torbe e i canneti della superficie, impiegava settimane e mesi a versarsi nella Sava per mezzo dello stretto canale percorso dalla Gradasca. Si è riuscito però a prosciugare la gran palude mediante canali di una lunghezza totale di più che mille chilometri e con profondi tagli fatti nelle rocce che impedivano il libero corso delle acque. Il grande terrapieno della ferrovia che gli ingegneri hanno gettato traverso la palude e fu per lungo tempo uno dei più notevoli lavori dell’industria umana, ha servito di punto d’appoggio alle grandiose opere di prosciugamento, dopo le quali si è conseguita più facilmente la riconquista del suolo che durante il mezzo secolo precedente. Ora le antiche isole della palude sono in gran parte coperte di case, e parecchi villaggi sorgono sulle rive dei canali di scolo. Nei tempi preistorici, altri gruppi di abitazioni umane si trovavano pure nella gran pianura allora inondata; ma erano villaggi costrutti su palafitte, dei quali si scoprono avanzi numerosi insieme a vecchi ricordi dell’età della pietra.
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