I grossi benefici procurati in questi ultimi anni dalle sete gregge e dai vini hanno diffuso il gusto della cultura nelle regioni del litorale ed anche al di là dei monti nella pianura della Croazia; però quanto rimane ancora a fare per insegnare ai contadini degli antichi Confini Militari l’arte di utilizzare gli ingrassi e di alternare le sementi! Essi trattano il terreno coltivabile colla stessa incuria delle loro foreste. Attualmente gli indigeni nemmeno traggono dai terreni i raccolti necessarî al loro proprio sostentamento, mentre, lavorata da altri, la Mesopotamia croata, la cui fecondità naturale non è minore di quella delle rive dell’Eufrate, sarebbe uno dei granai del mondo; l’immensa quantità di prune fornita dai suoi frutteti non serve che a preparare la funesta acquavite e ad ingrassare i maiali. Il comitato di Sirmia (Szerém) dominato dai colli di Fruska Gora, fra Petrovaradin e Mitrovic, sembra specialmente destinato a diventare una delle più ricche regioni agricole dell’Europa. Quel territorio, che appartiene quasi interamente a monaci greci, è un bellissimo paese. Le sue foreste d’alberi fruttiferi, le sue vigne cariche di uve squisite, le amenissime colline, la dolcezza del clima, la rendono una delle regioni più graziose dell’Austria-Ungheria.
La Carniola e il regno triunitario non sono più ricchi pei tesori sotterranei che per quelli della superficie. La sola miniera celebre e veramente importante è quella d’Idria, nelle montagne della Carniola che si elevano fra la Sava e l’Isonzo: il mercurio vi si trova sotto due forme, il metallo naturale che stilla dagli schisti in piccole goccioline e il cinabro che impregna le diverse roccie, lavagne e dolomiti, o forma delle tasche la cui materia contiene dal 15 al 70 per cento d’argento vivo.
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