Si comprende come questo muro continuato dei Carpazi, addentrandosi come un enorme bastione nelle basse pianure che fiancheggiano il mar Nero, abbia dovuto influire sulle emigrazioni dei popoli, sui loro conflitti e sulla storia dei loro destini.
IL LAGO DEI PESCI (RYBY STAV)
Disegno di T. Weber, da una fotografia del signor Divald Károly
La catena dei Carpazi uniforme nel suo complesso, a paragone della regione occidentale delle Alpi, presenta una grande varietà nelle particolarità dei suoi gruppi e delle sue catene secondarie. Essa comincia di fronte all’ultimo rialzo delle Alpi, immediatamente al disotto del confluente della Morava (March) e del Danubio. La prima cima, il Thebnerkogel o Dèvényitetö, è la più alta vetta d’un ammasso quasi isolato; ma al nord d’una depressione dove passa la ferrovia di Presburgo, la catena si raddrizza per formare la cresta più elevata dei Piccoli Carpazi. Un’altra depressione circoscrive questa catena, al nord della quale si prolungano le montagne Bianche, così chiamate per le nude rocce delle loro sommità dolomitiche, e poi altre catene che continuano il Javornik e il gruppo dei Beskides, ripiegandosi grado a grado verso l’est fino alla breccia del colle di Iablunka. In questa parte dei Carpazi le sommità sono alte in media da 700 a 900 metri; due cime sorpassano anzi i 1,000 metri e le rocce formate in molti punti di schisti metamorfici, assumono già qua e là l’aspetto della vera montagna; le foreste ed i pascoli alpestri ne accrescono la bellezza.
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