Pagina (435/1407)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Si comprende come questo muro continuato dei Carpazi, addentrandosi come un enorme bastione nelle basse pianure che fiancheggiano il mar Nero, abbia dovuto influire sulle emigrazioni dei popoli, sui loro conflitti e sulla storia dei loro destini.
     
     
      IL LAGO DEI PESCI (RYBY STAV)
      Disegno di T. Weber, da una fotografia del signor Divald Károly
     
      La catena dei Carpazi uniforme nel suo complesso, a paragone della regione occidentale delle Alpi, presenta una grande varietŕ nelle particolaritŕ dei suoi gruppi e delle sue catene secondarie. Essa comincia di fronte all’ultimo rialzo delle Alpi, immediatamente al disotto del confluente della Morava (March) e del Danubio. La prima cima, il Thebnerkogel o Dčvényitetö, č la piů alta vetta d’un ammasso quasi isolato; ma al nord d’una depressione dove passa la ferrovia di Presburgo, la catena si raddrizza per formare la cresta piů elevata dei Piccoli Carpazi. Un’altra depressione circoscrive questa catena, al nord della quale si prolungano le montagne Bianche, cosě chiamate per le nude rocce delle loro sommitŕ dolomitiche, e poi altre catene che continuano il Javornik e il gruppo dei Beskides, ripiegandosi grado a grado verso l’est fino alla breccia del colle di Iablunka. In questa parte dei Carpazi le sommitŕ sono alte in media da 700 a 900 metri; due cime sorpassano anzi i 1,000 metri e le rocce formate in molti punti di schisti metamorfici, assumono giŕ qua e lŕ l’aspetto della vera montagna; le foreste ed i pascoli alpestri ne accrescono la bellezza.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume 1 - Introduzione generale - L'Europa centrale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1884 pagine 1407

   





Carpazi Nero Weber Divald Károly Carpazi Alpi Alpi Morava March Danubio Thebnerkogel Dčvényitetö Presburgo Piccoli Carpazi Bianche Javornik Beskides Iablunka Carpazi