Più all’est, la catena assume forma molto irregolare. Essa chiude profonde valli dove scorrono la Vag (Waag) e i suoi affluenti, pianure ricolme dalle acque dei laghi, aspre gole che frastagliano bizzarramente quel gruppo di montagne in frammenti intrecciati. La natura è più selvaggia, e le cime fra le quali signoreggia la Barbia-Gara o Montagna della Donna che dicesi assomigliare ad una donna accovacciata, si ergono ad una maggiore altezza. La vicinanza del gruppo principale già si annuncia. Questo gruppo denominato il Tátra, s’innalza quasi isolato a circa mezzo grado al sud della linea che descriverebbe la curva normale dei Carpazi fra il cerchio delle valli formate all’ovest dal Vág e dall’Arva, all’est dal Poprád e dal Donajec (Dunajecz). Se questi fiumi trovassero ostruite le loro strette d’uscita, le acque s’innalzerebbero a poco a poco, formando un lago circolare attorno alla base del gruppo; solamente un istmo di terre un po’ elevate, l’Altipiano dell’«Alta Foresta,» che si eleva a quasi 100 metri al disopra dei bacini della Vág e del Poprád, a 900 metri sul mare, congiungerebbe il Tátra alle montagne dell’interno dell’Ungheria. Al nord il primo tratto delle «Paludi Nere,» che riunisce attualmente anzi che separare i bacini del Donajec e dell’Arva, sarebbe, come le valli dei fiumi stessi, ricoperto dalle acque lacustri.
     
      93. -- IL GRUPPO DEI TATRA.
     
     
      Il Tátra, benchè oltrepassi i monti circostanti di 1,500 a 1,800 metri, non è alto come le grandi Alpi e non eleva i suoi picchi nella regione delle nevi eterne; in tutti i circhi dove si radunano le prime acque, si scorgono anche in estate avanzi di neve e veri ghiaccai che non possono sciogliersi al calore del sole; però sui declivi superiori si vede in estate la roccia nuda, sebbene le nubi cariche di fiocchi di neve vadano frequentemente ad urtarsi contro le cime anche a 1,800 metri di altezza.