» Di tutte le formazioni vulcaniche dell’Ungheria le meglio conservate si trovano nelle vicinanze del Mátra; ma il preteso cratere che alcuni geologi credevano d’aver veduto nella regione centrale di questo gruppo, non esiste punto: è un burrone di circa 50 metri di profondità aperto nel trachite.(175) Secondo alcuni etimologisti, il nome di Mátra significherebbe «focolare» sia perchè gli indigeni si ricordavano le lave che divampavano per l’addietro sulle rive del gran mare ungherese, sia perchè avevano essi stessi l’abitudine di bruciare le loro offerte su questo picco signoreggiante lo spazio. Il gusto delle allitterazioni che distingue tutti i popoli fanciulli aveva già indotto i Magiari a celebrare il Tátra, il Fátra e il Mátra come le tre grandi montagne nazionali, e le tre punte che figurano nello stemma nazionale si ritiene che rappresentino queste celebri alture.
All’Oriente della valle e delle gole del Poprád, che circoscrivono il Tátra e il suo contrafforte chiamato Magura, come tanti altri gruppi, la catena dei Carpazi propriamente detti si svolge verso il sud-est con grande regolarità. Composte principalmente di pietre la cui disgregazione produce terreni sterili, queste montagne sono assai scarsamente popolate; si trovano villaggi di qualche importanza soltanto nelle valli dove i minatori sono attirati da strati di sale, di carbone e di metalli diversi. Ampie foreste, una volta fitte tanto che non vi penetrava raggio di sole, ricoprono il dorso principale dei Carpazi e gli anelli della loro catena laterale, che s’internano nelle pianure dell’Ungheria.
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