(177) Nello stesso nodo dal quale si ramificano i monti, nascono quattro fiumi per discendere verso i punti cardinali e sono: la Tisza, la Szamos la Berztercze o Bistrizza dorata e la Csere mosz bianca. Questa gola dei Carpazi è una specie di San Gottardo.
Ivi comincia la parte dei Carpazi che si può considerare come il promontorio estremo della vera Europa nelle pianure semi-asiatiche dell’Oriente sarmato. Contro questo bastione semicircolare andarono ad urtarsi senza trovarvi un passaggio tanti popoli, simili ai flutti che vanno a battere lo spezzaonde d’una nave; pochi altri siti del continente ebbero tanta importanza nella storia. Nel suo assieme, il semicircolo dei Carpazi orientali serve di limite esterno ad un altipiano montuoso, di un’altezza media di 450 metri, la cui pendenza generale volge dal lato dell’Ungheria. Quest’altipiano è l’Erdély dei Magiari, l’Ardealul dei Rumani, la Transilvania, così chiamata per le immense foreste che in altri tempi ne coprivano le montagne. La Transilvania agevolmente accessibile in tutto il suo versante occidentale a cagione delle larghe valli che si aprono in questa direzione e dell’altezza relativamente tenue delle catene era per contro quasi inaccessibile nei tempi addietro al sud ed all’oriente; su questi spalti di cittadella si ergono le più alte cime e il pendio esterno è molto più scosceso e più arduo che il declivio rivolto all’interno. La terra d’Erdély era quindi un paese benissimo situato per la difesa, e questa è la causa geografica dell’indipendenza relativa che ha goduto quel paese durante la dominazione turca.
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