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      I pulcini che si rifugiano sotto le ali della chioccia sono sempre soffocati, se non si ha la precauzione di stendere una stuoia sotto la piccionaia. Gli ammalati che sottostanno alla cura dell’acido carbonico e il cui corpo si immerge nel gas, tengono la testa fuori dalla stufa mercč un coperchio che chiude loro il collo come in una gogna; č perň pericoloso bagnarsi in certe ore, a cagione delle emanazioni del gas. Dopo le pioggie, si scorgono dovunque bolle d’acido carbonico pullulare dalla terra traverso l’acqua che la ricopre. Le sorgenti di acidi sono innumerevoli. A Kis Sáros e a Bázna, sfuggono dal suolo gas combustibili, simili a quelli del Modenese e della penisola di Apchéron.(185)
     
      Il paese dei Magiari č bagnato da gran copia d’acque. La pioggia che cade in quella regione dell’Europa centrale puň essere calcolata in media da sessanta a settanta centimetri; il Danubio vi apporta in oltre l’enorme massa liquida che ha raccolto nel suo bacino superiore. Il gran fiume attraversa le pianure dell’Ungheria per un’estensione di quasi 1,000 chilometri computando le sinuositŕ, e da tutto il circuito dell’immenso anfiteatro delle Alpi e dei Carpazi scendono torrenti e fiumi che ingrossano la massa delle acque. Taluni dei suoi affluenti come la Sava, la Drava, la Tisza si annoverano in Europa fra i fiumi di prim’ordine e sono navigabili in una gran parte del loro percorso.
      Eccettuato il piccolo fiume di Poprád, che esce dalle nevi del Tátra e discende al nord verso la Vistola, tutte le sorgenti del-l’Ungheria appartengono al bacino del Danubio.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume 1 - Introduzione generale - L'Europa centrale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1884 pagine 1407

   





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