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      » Dallo studio geologico dell’Ungheria si rileva che ad un’epoca relativamente recente la Tisza scorreva in media a cento chilometri all’est dal suo letto attuale; all’escire dalle montagne che formano l’angolo nord-orientale della gran pianura, non volgeva al nord-ovest, e poi all’ovest prima di discendere verso il Danubio ma si dirigeva immediatamente verso il sud, seguendo la base occidentale dei monti della Transilvania. Tutti i suoi grandi affluenti, che trascinano pel loro rapido declivio gran copia di sassi e di sabbie, vengono dall’Oriente. La Szamos, i tre Koros e la Maros lavorano insieme a spostare la Tisza verso l’ovest, deponendovi le loro concrezioni e imprimendo alle sue acque un impulso nel senso della lor propria corrente. Sotto l’influenza di queste cause, il fiume si è volto sempre più verso occidente. La sua riva destra continuamente corrosa è dovunque più alta della riva sinistra, la quale è composta di terre d’alluvione, e le città della sponda occidentale, specialmente Szeged e Csongrad, sono obbligate a retrocedere di secolo in secolo davanti all’onda corrosiva. Però nella parte meridionale del corso la Tisza, ricevendo l’impulso poderoso delle acque del Danubio, tende invece a rivolgersi verso l’est; anzi dall’epoca romana ha sensibilmente progredito in questa direzione. Durante le guerre di Traiano e di Diocleziano, l’altipiano del Titel era all’est della Tisza, e i Romani vi avevano costruite fortificazioni avanzate contro i Daci; poi questo altipiano diventò un’isola, ed ora trovasi completamente all’ovest del fiume.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume 1 - Introduzione generale - L'Europa centrale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1884 pagine 1407

   





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