100. -- IL LAGO BALATON.
Le acque del Balaton di un gusto leggermente salmastro sono alimentate in parte da sorgenti del suo stesso letto, che si reputano di natura alcalina e salgono qua e là gorgogliando fino alla superficie; alcune sono calde, altre fredde a giudicarne dalle grandi disuguaglianze di temperatura che si osservano sulla superficie dell’acqua anche in uno spazio ristretto.(200) Inoltre i cangiamenti di pressione barometrica vi producono di frequente correnti e ne fanno increspare le onde. I pescatori delle sue rive dicono che v’è flusso e riflusso; ma questa marea, se esiste realmente, non è ancora stata materia di studî e di calcoli precisi: probabilmente non si tratterà che di «seiches» uguali a quelle dei laghi della Svizzera. Dicesi che la maggior profondità del lago sia di 46 metri, vicino a Tihany, mentre la media non supera i sei a otto metri. Le rive essendo assai basse dal lato del sud-ovest, dove le acque si riversano nel Danubio pel piccolo fiume di Siò, non riuscì difficile riprendere i lavori cominciati all’epoca romana dall’imperatore Galerio e continuare il prosciugamento parziale del Balaton; i lavori cominciati nel 1825 hanno riconquistato sulle paludi circostanti una estensione di circa 1,260 chilometri quadrati. Anche l’antica superficie del lago è stata molto ristretta, giacchè il suo livello si è abbassato di un metro; ma l’aumento del suolo coltivabile non è stato di gran vantaggio per gli abitatori delle rive, a cagione della minuta sabbia dell’antico fondo lacustre che il vento porta dovunque sulle campagne.
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