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      Anticamente quelle regioni di difficile accesso servivano di riparo a tribù di abitanti lacustri; nel limo del lago si trovarono numerosi avanzi dell’ età della pietra.(202)
      Così l’antico mare che si estendeva nel vasto anfiteatro dell’Ungheria, e le cui spiaggie si scorgono ancora al disopra delle Porte di Ferro, a 36 metri sul presente livello del Danubio, ha lasciato dietro sè un solo lago permanente, ma poco profondo, ed una depressione paludosa ora asciutta ed or coperta dalle acque e sparsa qua e là di pantani o di melme sature di soda. Il fondo del mare ha conservato però la sua orizzontalità quasi perfetta e la monotonia dello spazio. L’ immensa conca marina è stata colmata da una quantità d’alluvioni, che non si possono ancora calcolare, ma che dove furono scandagliate apparvero profondissime. Vicino a Pest per trovare il fondo bisogna scavare 15 metri; più all’est, fino a 20 a 30 e più metri. Debreczen è posta sopra uno strato di terreni alluvionali di uno spessore di 80 metri. Nel Banato, lo scandaglio è disceso sino a più di 150 metri senza raggiungere le rocce dell’antico letto. È probabile che sopra una estensione di circa 100,000 chilometri quadrati, la profondità media delle alluvioni sia almeno di un centinaio di metri. Ora s’immagini quale enorme cubo di terreno le acque hanno dovuto strappare ai declivi delle Alpi e dei Carpazi per formare il suolo dell’Ungheria. Tutte queste frane di montagne sono state così perfettamente sminuzzate che lontano dalle strade e dalle città si cercherebbe invano un sasso nel suolo.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume 1 - Introduzione generale - L'Europa centrale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1884 pagine 1407

   





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