Gli Székeli o Siculi, altro nome dato loro erroneamente, come se potessero essere parenti dei Siculi del Mediterraneo, non sono altro che Magiari, fratelli degli abitanti dell’Alföld; difatti la loro lingua č la stessa e non contiene alcuna parola che dimostri un’antica separazione dagli altri Ungheresi. Secondo una dubbia interpretazione, il loro nome significherebbe «Gente della frontiera;» altri Székely, di cui si č perduta la memoria nel paese, si trovavano sui confini occidentali dell’Ungheria.(214) Gli Székely della Transilvania sono l’avanguardia nella nazione ungherese dal lato dell’Oriente. Nella loro cittadella di montagne dividono i gruppi dei Rumani e quelli dei coloni tedeschi e forniscono cosě un punto d’appoggio politico ai loro compatriotti della pianura. Avendo conservato meglio d’ogni altro gli antichi costumi a cagione precisamente della difficoltŕ delle comunicazioni, si ritengono, senza alcuna ragione, piů nobili di tutti.
Sebbene ai nostri giorni formino una nazione che si distingue fra tutti gli altri popoli per la sua grande unitŕ e il suo patriottismo, tutti quelli che si dicono e si ritengono Magiari in Ungheria e in Transilvania discendono da tribů assai diverse le quali furono lungamente nemiche le une le altre. Le tribů degli Jazygi, i Quadi, i Geti, i Daci ed altri abitanti del grande anfiteatro dei Carpazi, non furono sterminati dai conquistatori del paese, e i loro discendenti vivono certo confusi alle popolazioni attuali. Durante lo sfacelo dell’impero romano l’immensa pianura e i circostanti altipiani diventarono un vasto campo di battaglia.
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