La grande questione politica da risolversi è quella dell’equilibrio delle razze.
      Dopo i Magiari, la razza più importante dell’Ungheria è incontestabilmente la germanica, non pel numero, benchè essa consista di due milioni dì abitanti; ma per l’industria, pel commercio e per la civiltà. «I Magiari hanno fondato lo Stato, ma i Tedeschi hanno fondato le città.»(225) La società borghese, che sta fra il popolo e la nobiltà, è quasi interamente opera loro; quando gli Ebrei, in proporzione assai meno numerosi, non erano ancora divenuti i principali intermediari del commercio, i Tedeschi erano i soli agenti del traffico. Per l’addietro le loro città erano in continue relazioni di scambi colle città anseatiche, ed essi erano perfettamente accolti ed anche convitati dai re dell’Ungheria; in molte carte del tempo si dà loro gentilmente il nome di ospiti. La maggior parte delle città che occupavano erano da loro liberamente amministrate; dipendevano direttamente dal re e non pagavano imposte; potevano anche collegarsi fra loro e formare uno Stato nello Stato: così le ventiquattro parrocchie tedesche della Scépusia o contea di Szepes, alle falde del Tátra, formarono una grande fraternità politica nel secolo decimoterzo. Le città tedesche della Transilvania erano riunite in nazione, ed avevano diritti uguali a quelli dei Magiari e degli Székely. La stessa Pest, dopo essere stata un villaggio slavo come lo indica il suo nome,(226) diventò una città esclusivamente tedesca; solamente un Tedesco poteva essere eletto giudice, e sopra dodici consiglieri, due soltanto erano Magiari.