La canapa ed il lino dell’Ungheria hanno una grande riputazione, ed il tabacco si esporta in tutta l’Europa, specialmente in Francia ed in Italia; ma la coltura č singolarmente impacciata dai regolamenti che il monopolio dello Stato impone: secondo gli anni, la produzione del tabacco varia da 20,000 a 50,000 tonnellate.(245)
Dopo la Francia e le due grandi penisole mediterranee, l’Italia e l’Iberia, l’Ungheria č il paese vinicolo piů ricco d’Europa; i vigneti coprono un’estensione di circa 300,000 Ettari, ed alcuni dei loro prodotti disputano il premio dell’eccellenza ai vini piů celebri del mondo. La rinomanza del vino di Tokai, che cresce sulle rocce vulcaniche del Kopasztetň, al sud dello Hegyalja, le cui primizie furono raccolte verso la metŕ del tredicesimo secolo da coloni italiani, non la cede a quella di verun altro liquore di Francia, di Spagna o d’Italia; come dice il proverbio magiaro, ha «il colore ed il prezzo dell’oro.» Č un vigneto, assai ristretto, che non puň estendersi sui poggi vicini; non si trova che sul territorio di quattro borghi o villaggi, e non si puň imitare; non vi sono prodotti similari.(246) Le falde meridionali delle montagne di Matra, come pure i poggi di Transilvania che costeggiano la Maros, quelli dei dintorni di Arad che producono il Ménesi, vino rosso rivale del Tokai, le alture di Veszprém, le colline dei dintorni di Ćdenburg, quelle di Presburgo e di Buda e specialmente il greppo di Promontor, in cui i vignajuoli si sono scavate le dimore, producono anche vini molto apprezzati.
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