RAMPA DI VARIN, STRETTA DI STRESCNO E MONTI DELLA MAGURA. -- VEDUTA PRESA DAL NORD. (REGIONE METALLURGICA DI KREMNTZ)
Disegno di Weber, da una fotografia.
Allo stesso modo degli altri paesi dei Carpazi, la Rumania e la Galizia, l’altipiano orientale dell’Ungheria č estremamente ricco di strati salini. Si valuta a 5 miliardi 300 milioni di tonellate la massa coltivabile di sale giŕ accertata nel comitato di Marmaros e nella Transilvania: vale a dire che se il consumo annuale non dovesse aumentare, passerebbero 250 secoli prima che si constatasse un impoverimento nelle miniere e nelle cave di sale.(261) A Thorda, sulle rive dell’Aranyos, la massa di sale, minore che a Paraid, č tuttavia di 800 milioni di metri cubi. I minatori tagliano immense cupole in forma di campane, di cui una, attualmente abbandonata, non aveva meno di 176 metri di profonditŕ: questa cupola č forse la piů vasta di tutte quelle dovute al lavoro dell’uomo. I giacimenti di zolfo sono eziandio assai considerevoli. Quelli che si estendono al sud ed all’ovest della montagna di Büdös e formano fino al 63 per cento della massa del suolo, sono valutati a 800,000 tonnellate.(262)
L’emiciclo dei Carpazi č pure ricco di carbon fossile, di litantraci e di ligniti di diverse epoche, che si coltivano specialmente nei dintorni di Pécs (Fünfkirchen) fra il Danubio e la Drava, a Ressicza, nel comitato di Krassň, a Bersaska sul basso Danubio e nelle Alpi transilvane.(263) Recentemente una cittŕ mineraria, Petrosény, č sôrta come per incanto nella valle superiore del Sil (Zsily, Ziul, Scil) sul versante della Rumania, ma ancora sul territorio transilvano, ed incominciň a contendere ai carbon fossili stranieri il mercato dell’Ungheria.
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