Szeged (Szegedin), la seconda cittŕ della pianura ungherese pel numero di abitanti, č ancora in parte uno di quei borghi che rassomigliano, come si č detto, agli accampamenti degli Unni; ma la sua posizione, alla congiunzione della Tisza e della Maros, ne ha fatto un mercato vasto ed animatissimo, e le ferrovie che vi s’incrociano le manterranno il primato che si č acquistato nella pianura dell’Alföld; č perň necessario rialzarne le colmate, affinchč non si rinnovino inondazioni terribili come quella del 1879. Parecchie altre cittŕ hanno pure una grande importanza per la convergenza delle ferrovie e delle strade; Czegléd, al sud-est di Buda-Pest, Szolnok, in mezzo ai fanghi della Tisza, Püspök-Ladány, Csaba, Debreczen (Debreczin), la cittŕ magiara per eccellenza, la «Roma» dei calvinisti ungheresi, che fu sede temporanea del governo durante la guerra d’indipendenza, Szoboszlo, sulla riva della curva serpentina d’un antico fiume, il cui corso si č spostato, Nyiregyháza, Szathmár-Nemethi, all’angolo estremo della grande pianura, a 123 metri d’altitudine, Nagy-Várad (Gross-Wardein) sulla Sebes Korös, all’entrata d’una delle principali gole che menano in Transilvania. Questa cittŕ fu spesso il quartier generale dei Turchi, allorchč dominavano l’Ungheria, e ad essi si attribuisce l’introduzione di una pianta del Nilo (Nymphaea thermalis), la quale cresce nelle acque che scaturiscono dal Püspök Fürdo, a piccola distanza da Nagy-Varád.(275) La famiglia d’Alberto Dürer era originaria di questo paese.
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