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      » Essi pure vivono assai parcamente e poveramente, e le loro abitazioni, in parte scavate nella terra, mancano assolutamente di comodità. Ma devono una salute più robusta al loro genere di vita, all’aria vivificante delle montagne; sono in generale forti, graziosi all’andatura, destri nei movimenti; quasi tutti hanno i capelli neri e tratti di vera bellezza. Hanno la riputazione d’essere i più intelligenti fra i Galiziani ed i più desiderosi d’istruirsi; cosicchè, sebbene il loro paese sia il più sterile, hanno potuto acquistare molto maggiore agiatezza dei contadini della pianura. Come i loro vicini, gli Slovacchi del versante opposto dei Beskidi, essi emigrano periodicamente e vanno ad esercitare diverse industrie in Germania, in Polonia, nella pianura magiara. All’epoca della falciatura si vedono scendere a frotte dalle montagne, agitando i fucili adorni di fiori e cantando allegre canzoni, entrano con strepito nelle città e ben presto tutta la popolazione prende parte alla loro gaiezza.
      Al sud della Galizia occidentale, la frontiera naturale formata dalle montagne è pure frontiera etnologica. I Gorali non oltre-passano la cresta dei Beskidi per discendere sul versante meridionale fra gli Slovacchi. Parimenti i Podhalani o pastori polacchi, che vivono nelle valli superiori del Tátra, non si mostrano punto al sud sul territorio dell’Ungheria. Ma all’est di questo gruppo montuoso centrale dei Carpazi diventa difficilissimo indicare con qualche precisione il vero limite fra il paese polacco ed il ruteno.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume 1 - Introduzione generale - L'Europa centrale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1884 pagine 1407

   





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