Cracovia è un centro letterario, grazie alle sue società scientifiche, ed alla vecchia università jagellonica (Jagellonium) già cominciata nel 1349 e definitivamente fondata nel 1364; possiede una biblioteca preziosa di 90,000 volumi, altre collezioni importanti, un osservatorio, un giardino botanico. A Cracovia, come s’addice alla nobile città polacca, vien pubblicato il maggior numero delle opere classiche e moderne redatte nella lingua nazionale. Diversi monumenti danno ancora a parecchi quartieri di Cracovia l’aspetto di una città del medio-evo. Una delle trenta chiese, quella di Santa-Maria, è un bell’edificio gotico che racchiude un altare scolpito da Veit Stoss; nella cattedrale, i Cracoviani serbano preziosamente chiuse nell’argento e nel marmo le ceneri d’un gran numero dei loro re e dei loro grandi uomini; là riposano Sobieski, Poniatowski, Kosciusko; in un’altra chiesa evvi la tomba di Copernico. L’antico castello fu trasformato in caserma fortificata, ma i bastioni sono stati cambiati in amene passeggiate, che sono il più bell’ornamento della città; non resta più che un’antica porta assai pittoresca, quella di San Floriano, costruita nel 1498 per difendere la città contro i Turchi. Conservando le tradizioni dei popoli guerrieri, di cui si vedono nella campagna parecchi tumuli funerarî, specie quello di Krakus, il fondatore leggendario della città, la repubblica di Cracovia ha fatto innalzare all’ovest della città stessa, sulla collina di Bronislawa, un tumulo di 35 metri, con un enorme masso di granito che porta semplicemente il nome di Kosciusko, l’eroe della Polonia morente.