Del resto, essa presenta in pochissmi tratti un carattere veramente alpestre. L’altezza media del Böhmerwald o SCIeský Les (302) non oltrepassa 1,200 metri, e la poca profondità relativa delle sue valli non permette alle sue cupole di gneis, ed alle sue piramidi schistose di prendere le forme ardite delle grandi montagne: solo qualche cima si rizza in muraglie di quarzo bianco, chiamate «muraglie del diavolo» nel paese, o sono seminate di massi di roccia, ruine di vette scomparse. La bellezza del Böhmerwald sta nelle sue acque correnti che gli valsero il nome czeco di Sumava, nei piccoli laghi azzurri dei suoi valloni e specialmente nelle magnifiche foreste che ricoprono ancora una gran parte dei pendii. In nessuna regione della Germania si vedono valli più cupe pel fitto fogliame intralciato degli alberi; in veruna parte i faggi sono più fronzuti ed i pini e gli abeti drizzano i loro tronchi a più grande altezza. Il maggior numero delle vette sono ricoperte da una folta vegetazione forestale; solo i picchi principali oltrepassano la zona delle foreste per entrare in quella dei pascoli. Sebbene durante questo secolo il diboscamento, le tempeste e sopratutto lo scarabeo «diseccatore» abbiano messo a nudo grandi estensioni della Sumava, tuttavia si vedono ancora qua e là vere foreste vergini, dove gli alberi raggiungono sino a sessanta metri d’altezza e dove enormi fusti, caduti per vecchiaia, marciscono sul suolo, dando origine a tutta una flora novella di erbe e di arbusti. In qualche grande dominio principesco, questi boschi che continuano all’est l’antica foresta Ercinia, descritta dagli autori romani, sono ancora lasciati completamente allo stato naturale.
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