Un altro valico, molto meno elevato, è quello del «Sentiero dorato» Goldner Steig, che da tempo antico seguivano i mercanti e deve probabilmente il suo nome alle relazioni commerciali annodate fra i due versanti. Salvo queste due breccie, utilizzate ora da ferrovie che riattaccano Praga alla Baviera, e di cui una, quella del sud, passa pel più lungo tunnel dell’Austria dopo quello dell’Arlberg, il Böhmerwald costituisce un’eccellente frontiera strategica per la Boemia; come un bastione di fortezza, offre all’interno un declivio dolcissimo, sì che vi si può salire senza fatica per terrazzi di rocce primitive che occupano tutta la Boemia meridionale, mentre all’esterno, dal lato della Baviera, presenta dirupi scoscesi, di difficile accesso. I suoi picchi più alti, il Rachel e l’Arber o Javor si trovano nella Baviera.(304)
L’Erzgebirge o Rudo bori (Montagne dei metalli), che forma la frontiera nord-ovest della Boemia, contrasta in parecchi modi col Böhmerwald. Anzichè presentare all’esterno, vale a dire dal lato della Sassonia, i suoi più rapidi declivî, esso è invece dolcemente inclinato nel suo versante settentrionale, mentre verso la Boemia, al disopra delle vallate della Biela e dell’Eger, innalza le sue muraglie. Strategicamente, questa catena appartiene dunque alla Germania, e del resto la popolazione che ne abita le falde è interamente germanica. Ristretti nelle loro città troppo popolate, gli abitanti dei distretti minerari, che hanno valso all’Erzgebirge il nome suo, si sono gradatamente impadroniti di tutti i terreni coltivabili della montagna; casolari, villaggi, oltrepassanti la zona dei terreni carboniferi o di micaschisto, si arrischiano sino alle vicinanze immediate delle creste di granito e di porfido; il borgo di Gottesgabe, il più elevato di tutti, giace a 1,049 metri d’altezza.
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