Fra i gruppi slavi della Moravia si nota eziandio una colonia di due o tremila Croati, che, da tre secoli, hanno perfettamente conservato i costumi e la lingua dei «Confinarii» della Turchia.
Non senza fatica gli Czechi hanno potuto serbare la superiorità numerica nella contrada. Circondati dai Tedeschi, stretti come in una morsa fra l’Austria e la Sassonia, non riattaccandosi ai loro fratelli di razza che per uno stretto lembo di terreno, è veramente una delle meraviglie della storia ch’essi abbiano saputo sì bene difendersi contro i loro vicini invadenti: condannati all’eroismo dalla loro posizione stessa, essi sono vissuti contro ogni verosimiglianza.(313) Non pertanto dal dodicesimo secolo la germanizzazione progrediva rapidamente. Chiamati dai sovrani e dagli ordini religiosi i Tedeschi furono in prima trattati come ospiti, si fece loro dono di vaste estensioni di terre, si concessero privilegi ed esenzioni di carichi; essi fondarono la maggior parte delle città e rappresentarono da principio la classe borghese dei mercanti e degli artigiani fra i nobili ed il popolo delle campagne. Da invitati, i Tedeschi divennero ben presto i padroni in quasi tutti i distretti, occuparono tutti i posti lucrosi e finirono per imporre i loro costumi e l’uso della loro lingua; alla fine del secolo decimoquarto la Boemia era già annoverata fra le terre tedesche. Allora seguì una violenta reazione. La guerra degli Ussiti, affatto religiosa in apparenza, divenne bentosto una vera guerra di razze, e coloro che il terribile Zizka sterminava come Idumei e Moabiti non erano che Tedeschi.
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