La valle superiore dell’Oder è parimenti una regione importantissima come luogo di passaggio e di commercio internazionale; in caso di guerra sarebbe anche un punto vitale per la difesa; ivi mette capo, pel «solco della Morava,» la strada di Vienna, i cui rami si allargano al di là verso Breslavia, Danzica, Varsavia e la Russia centrale.
Praha o Praga, la grande città degli Czechi, capitale della Boemia, è una delle più belle città del mondo. Gli indigeni la reputano naturalmente la prima; per essi, come pei loro antenati, è sempre il «sole delle città.» Humboldt, dicesi, trovava superiori a Praga soltanto Lisbona, Napoli e Costantinopoli; ma simili apprezzamenti sono essenzialmente personali, ogni artista, ogni poeta, avendo una maniera propria di contemplare la natura ed i lavori dell’uomo. Tutti però devono ammirare il quadro che presentano la città «dalle mille torri,» la collina di Hradschin incoronata dal suo palazzo dall’immensa facciata, il masso fortificato di Vysehrad, dove sorsero nei tempi favolosi le prime case di Praga, i ponti, i passaggi, i viadotti delle ferrovie che riuniscono le due metà della città, la bella Vltava, larga come un lago, che bagna colle sue acque scure isolotti di verzura. Praga è una di quelle città che occupano una posizione geografica dove dovevano affluire tutte le forze vive d’un paese. Posta esattamente al centro del grande quadrilatero della Boemia, nel punto in cui si riuniscono tutte le acque superiori della Vltava, nel sito preciso dove s’incontrano le vie naturali aperte da una parte e dall’altra attraverso le porte delle montagne, è la città di Boemia dove si possono più facilmente scambiare tutti i prodotti del paese.
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