D’altra parte, le diverse popolazioni non germaniche dell’Austria hanno potuto trar partito dall’indebolimento politico del governo centrale per rivendicare i loro diritti all’autonomia, e la costituzione dell’Italia una, l’aggruppamento di tanti Stati tedeschi in uno stesso corpo nazionale, hanno eccitato desideri d’indipendenza tra i popoli viventi dentro le frontiere dell’impero austriaco.
Bisognò adunque che Vienna entrasse nella via delle concessioni, determinando con queste concessioni stesse più alte ambizioni fra i sudditi. Al posto di un patriottismo austriaco, che non esiste fuor dei documenti officiali, e che presso i soldati e gl’impiegati è rimpiazzato dallo spirito di casta, si sviluppa dovunque un patriottismo di razza, le cui conseguenze naturali sarebbero di aggruppare gli abitanti dell’Austria-Ungheria e della penisola tracio-ellenica in nuove aggregazioni politiche. Senza la potenza di continuità naturale alle istituzioni, e senza la forza che danno al governo l’amministrazione e la disciplina dell’esercito, la monarchia austro-ungarica si sfascierebbe infallibilmente. Ogni movimento europeo un po’ violento imprime al vecchio meccanismo scosse pericolose, e non senza fatica si riesce a rimetterlo in moto. L’aquila bicipite dell’impero austriaco è diventata un simbolo parlante: si direbbe che le due metà dell’animale tendono a separarsi.
I gravissimi imbarazzi dell’Austria-Ungheria si sono manifestati specialmente in occasione delle insurrezioni e dell’ultima guerra contro la Turchia.
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