Però dopo il 1872 seguì un movimento di riflusso e l’importazione dei cereali ha leggermente superato l’esportazione.(341)
Fra le piante alimentari, l’Austria-Ungheria produce altresì la patata in gran quantità, e si sa con qual successo coltivi la vite, specie sui poggi che circondano la puszta, nei dintorni di Vienna e sulle coste dell’Istria; si sa pure che il litorale della Dalmazia, meglio coltivato, potrebbe darle vini da gareggiare coi migliori del mondo. Il versante adriatico produce olio d’oliva, mentre le campagne del nord, specie nel bacino dell’Elba, dell’Oder e della Vistola, forniscono la barbabietola zuccherina. Il tabacco, il lino, la canapa sono pure fra le colture importanti dell’impero. Finalmente l’Austria e l’Ungheria posseggono ancora grandissime estensioni di foreste, assai meglio coltivate nelle contrade dell’ovest di quello che lo siano nell’est, dove i legnaiuoli devastano i boschi, noncuranti dell’avvenire. Devesi constatare che nel riparto delle ricchezze agricole le provincie della Cislaitania sono di molto superiori a quelle della Translaitania. Benchè meno estese, producono il doppio; le loro terre non sono, a dir vero, migliori, ma vengono coltivate con maggior cura e con più intelligenza. Nella parte occidentale dell’impero si trovano pure minori estensioni di terreno abbandonato: all’est della Leitha non solo le nude rocce si lasciano allo stato naturale, ma grandi estensioni, che pur sarebbe facile conquistare sulle paludi o sulle steppe, rimangono tuttora inutili.
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