(345) Le miniere coltivate colla maggior attività sono quelle di carbon fossile ed i giacimenti di altri combustibili. In ragione dei progressi dell’industria, il bisogno del carbone s’accresce d’anno in anno ed i minatori scavano con maggior zelo; in un mezzo secolo, la produzione del carbone e della lignite è centuplicata,(346) il che attesta il prodigioso sviluppo dell’industria generale. L’Austria-Ungheria, rappresentata specialmente dalla Boemia, fornisce all’incirca la venticinquesima parte di tutto il combustibile minerale utilizzato nel mondo; però è ancora ben inferiore per la sua produzione, non solo all’Inghilterra ed agli Stati-Uniti, ma altresì alla Germania, al Belgio, alla Francia, quantunque questa parte del lavoro nazionale s’accresca d’anno in anno in proporzioni considerevoli. Perfino per l’estrazione del sale occupa un posto secondario, sebbene i suoi giacimenti siano davvero inesauribili: la quantità contenuta nelle miniere di facile coltivazione in Transilvania, nei Carpazi, nelle Alpi di Salisburgo, è stata valutata ad oltre 4 miliardi 700 milioni di tonnellate; di più, non ha essa forse le saline, in parte abbandonate, che i Veneti coltivavano sulle rive dell’Adriatico, in Istria ed in Dalmazia? Siffatti ammassi di minerali potrebbero così bastare senza fatica ad un’industria metallurgica ben superiore alla sua.(347)
In Austria-Ungheria si compie poco a poco una trasformazione economica analoga a quella di tutto l’Occidente: la messa in opera dei prodotti greggi, indigeni o importati, diventa una parte di più in più considerevole dell’attività nazionale.
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