Il debito dei paesi della Cislaitania era di 442,285,042; quello degli Stati della Corona ungherese di 1,001,330,356, e quindi complessivamente il debito dell’impero si aggira intorno a 12 miliardi di lire nostre. La Corona d’Ungheria ha però per oltre 1,115 milioni di fiorini di beni demaniali.
XXIII.
L’AUSTRIA-UNGHERIA,
LA SUA COSTITUZIONE E IL SUO AVVENIRE.
Pochi anni or sono l’Austria era segno all’odio di tutti gli amici della libertà. Ripudiate le riforme liberali di Giuseppe II, alienata nelle mani del Vaticano l’indipendenza del potere civile, era diventata il focolare, o piuttosto la cittadella della reazione in Europa. Ognuna delle sue disfatte era considerata come una vittoria del progresso; la Francia, unendosi all’Italia per combatterla, aveva acquistato dovunque le più vive simpatie; gli uomini di Stato inglesi che reputavano l’impero d’Austria necessario all’equilibrio europeo venivano considerati come i rappresentanti di una politica egoista ed antiquata. Che grida di gioia avrebbero salutata allora, in tutta l’Europa liberale, la caduta della monarchia degli Asburgo!
Oggi l’opinione pubblica è un po’ mutata, e si vorrebbe che l’Austria superasse le difficoltà che la stringono, e si ricostituisse sulla base dei principî moderni. Si crede le rimanga una grande missione da compiere nell’Europa orientale; essa deve farvi penetrare la coltura e la civiltà dell’Occidente, non con una lingua uniforme o con un assurdo accentramento amministrativo, ma collo sviluppo autonomo delle diverse nazionalità. È un compito pieno di difficoltà, che non potranno esser superate tutte pacificamente ed in breve tempo, ma del quale è bene tener conto più che non faccia l’autore, perchè determinerà considerevoli mutamenti geografici in uno Stato, il quale, a differenza degli altri, nemmeno può dirsi «una espressione geografica.
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