Pagina (693/1407)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      L’Austria-Ungheria non fu sola, del resto, a seguire in Oriente una politica così piena di contraddizioni. Come il monaco ebbro di Lutero sconquassato sovra il suo asino a dritta ed a manca, le Potenze occidentali hanno sempre oscillato fra una politica sentimentale e una politica d’interessi. Una sola Potenza ha avuto sempre uno scopo chiaro, preciso, costante, una sola non ha distolto un momento, per secoli, i suoi sguardi dalla «città dello Tsar.» Quando si abbraccia il complesso della politica russa, si prova la stessa compiacenza artistica che davanti ad un capolavoro del genio. Anche là, dove domina una ambizione quasi feroce, su cui è distesa così ricca vernice di idealismo, di alti e generosi sentimenti, che seduce le popolazioni, pare un granito rivestito di graziosi policromi. I Moscoviti si preparavano a conquistare la città di Costantino prima che si chiamasse Stambul, e nella Cronaca di Nestorio si racconta «che sotto il gran Vladimiro lasciarono il culto pagano ed adottarono l’ortodossia per estendere più facilmente la loro azione sui Greci.» I primordî della politica russa sono come il prologo di un dramma di Sofocle, che ne rivela tutta la tessitura, tutta la potente unità. Una logica inflessibile, un aspetto brillante, una sicurezza di calcolo, eccone i caratteri dominanti. E quando si manifesta, quando l’Europa con le sue contraddizioni e la sua versatilità aiuta il gran disegno di Pietro il Grande, incominciano a sparire gli ostacoli che ne arrestavano l’azione.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume 1 - Introduzione generale - L'Europa centrale
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1884 pagine 1407

   





Austria-Ungheria Oriente Lutero Potenze Potenza Tsar Moscoviti Costantino Stambul Cronaca Nestorio Vladimiro Greci Sofocle Europa Pietro