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      Comunque sia, i Tedeschi dei nostri giorni, presi nel loro assieme, sono essenzialmente una razza mescolata. Come i Galli, i Tedeschi non presentano più i tratti fisici segnalati dagli autori romani; egli è nella Scandinavia, e non sulle rive del Reno, del Weser e dell’Elba, che si ritrova il tipo descritto da Tacito. Pur tenendo conto della illusione ottica prodotta sui Romani dal contrasto delle razze, certo è che alcun cambiamento seguì nell’assieme del tipo. I capelli biondissimi, gli occhi azzurri, la pelle bianca diventarono rari in una parte della Germania: la maggioranza è sempre composta di individui a capelli biondi e a tinta chiara, ma gli occhi azzurri, che i poeti paragonano volontieri al miosotide, sono diventati relativamente rari. Quale è la causa di questo cambiamento? Gli antichi autori esagerarono forse il predominio del tipo scandinavo fra i Germani? I progressi della civiltà, l’aggruppamento sempre più considerevole degli abitanti nelle città hanno per conseguenza la modificazione del tipo? Oppure nella lotta per l’esistenza i bruni hanno resistito forse meglio dei biondi?(20) La selezione sessuale contribuì al cambiamento come vorrebbe l’antropologo Giovanni Beddoe? Queste diverse ipotesi, che possono avere tutte una parte di verità, ebbero tutte i loro fautori. Gli Ebrei di Germania offrono l’esempio di un fenomeno fisiologico opposto; più della metà fra loro hanno i capelli castagni e persino biondi.
      Il grande strumento dell’unità nazionale è la lingua tedesca, idioma sonoro e potente, che pare rude e troppo gutturale ai Francesi ed ai Latini del Mezzogiorno, ma che è di una grazia singolare sulla bocca dei poeti e rende le più delicate tinte del sentimento con suoni di una commovente armonia; e quanto questa lingua è violenta e dura nell’espressione della collera, altrettanto può farsi carezzevole e morbida per rendere tutte le emozioni dell’animo.