La Lorena si distingue dunque dall’Alsazia non solo per la generale declività del suolo, ma altresì per la sua storia e per l’origine di una grande parte della sua popolazione; nondimeno le fortezze, le strade militari hanno fatto delle due provincie un medesimo campo trincerato e la guerra recente ha loro serbato i medesimi destini politici: giova perciò studiarle assieme.(2)
I Vogesi nel loro versante renano hanno un aspetto più severo che sui declivi occidentali, i quali si abbassano con lunghi gioghi o vanno a confondersi coll’altipiano di Faucilles. La pianura del Reno, uguale come un lago o appena appena ondulata, forma un vivo contrasto con le colline che la dominano e più ancora colle montagne che si elevano da lungi, verdi di campi, di foreste e di pascoli, e colle vecchie torri dominanti le rocce discoscese; dalla pianura ad un’altezza da 150 a 200 metri sul livello del mare, si abbraccia con un solo sguardo la catena dei Vogesi in tutta la sua altezza, dalle sue falde bagnate altra volta dalle acque del mare miocenico alle vette, dove ad un’epoca geologica ancora recente si scorgevano i ghiacciai. Tutte le ricchezze dell’Alsazia si mostrano ad un tempo, i prati, i campi di cereali e di luppoli nella pianura, i vigneti delle colline, le foreste ed i pascoli della montagna.
132. -- SOGLIA DI SAVERNE.
La cresta principale dei Vogesi segna il confine tra la Francia e la Germania, sopra una lunghezza rettilinea di circa 60 chilometri, dal Ballon d’Alsazia al Gran Donon. Al di là, ambedue i versanti dei Vogesi meno elevati appartengono all’impero germanico, per guisa da dargli il completo possesso di tutti gli approcci della soglia di Saverne, grande depressione che termina al nord la catena dei Vogesi propriamente detti (3) e che in ogni tempo fu la grande porta di comunicazione militare e commerciale tra la Francia e la pianura d’Alsazia.
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