STRASBURGO. -- VEDUTA PRESA DAL PONTE COPERTO.
Disegno di Clerget, da una fotografia del signor Braun
Il clima dell’Alsazia paragonato a quello della Francia è più variabile. La barriera dei Vogesi che arresta i venti dei mari occidentali, la larga valle del Reno che si prolunga su quasi 300 chilometri nella direzione dei venti polari, danno al paese speciali condizioni meteorologiche. L’estate è relativamente calda, l’inverno freddo, le variazioni di temperatura improvvise e forti. I venti regolari sono precisamente quelli del caldo e del freddo, cioè le grandi correnti atmosferiche del nord-est e del sud-ovest, mantenute nella loro direzione normale tra i Vogesi e la Selva Nera, ma nelle montagne l’alternativa dei caldi e dei freddi, che attraggono e respingono a volta a volta le brezze della pianura; deviano i venti generali e li fanno oscillare in correnti che seguono le valli perpendicolarmente all’asse della catena. Come il regime dei venti, così quello delle pioggie varia dalla pianura alla montagna. È vero che, salvo nella regione di Colmar, i giorni di pioggia sono quasi così numerosi nella Bassa-Alsazia come sui Vogesi; ma la quantità di pioggia caduta è molto minore, spesso meno della metà; la grandine è frequente sulle falde superiori delle montagne; ma, grazie alla protezione della foresta, arreca minor danno che nella pianura.(12) Nella Lorena tedesca, i climi locali non sono meno diversi da quelli dell’Alsazia per la disuguaglianza del suolo. I giorni di pioggia sono più numerosi e l’umidità vi si condensa più di sovente in nuvole, che si elevano sul suolo.
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