Più su vengono le foreste, che sono, com’è noto, le meglio coltivate del mondo, dando un reddito annuale, che si eleva al doppio di quello che si ottiene in Prussia.(23) I pascoli sono insufficienti pel bestiame, di cui una gran parte si nutre nelle stalle della pianura. La razza indigena adoperata al tiro sulle colline e nelle montagne non è paragonabile agli animali della Svizzera e della Franca-Contea; ma le viene a poco a poco sostituito bestiame di altre origini. Il latte delle vacche della montagna si adopera a fare i formaggi di «Munster» o «géromé» come quello preparato dai montanari di Gérardmer, sul versante occidentale dei Vogesi.
La Lorena è eziandio un paese agricolo, ma molto inferiore all’Alsazia per la importanza dei suoi prodotti; il suolo ed il clima sono meno favorevoli. La Lorena non ha una larga valle di alluvioni come quella del Reno: le sue colline, invece di essere esposte a sud-est, si inclinano generalmente verso il nord, e tutta la parte orientale del paese, specie nei dintorni di Bitche, ha sopra le colline uno strato troppo sottile di terra vegetale. Restano ancora qua e là spazî incolti: le lande formano più di 7,000 ettari, senza contare le paludi. I vigneti mancano completamente in quasi 450 comuni, nondimeno su alcune colline bene esposte, nelle valli della Mosella, della Seille e della Nied, specie nei dintorni di Metz e di Château-Salins, le viti danno eccellenti prodotti. La proprietà è molto divisa come in Alsazia, ma in media la produzione è minore della metà; per uno stesso numero di abitanti, è necessaria una proporzione doppia di terreni.
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