Il quartiere operaio di Mulhouse è composto di più che mille case, comode, sane, regolari, circondate da viali e da giardini: colle pigioni si pagano gl’interessi ed il capitale, ed in capo a 14 anni si acquista la proprietà della casa.(30) Mulhouse è la città d’Alsazia che resistè più energicamente all’annessione: parecchie migliaia dei suoi abitanti optarono per la nazionalità francese, e perciò la popolazione diminuì temporaneamente. Dopo quell’epoca riprese il suo aumento, e come tutti i grandi centri industriali, Mulhouse attrae verso le sue officine una gran parte degli abitanti della circostante campagna.
Ad eccezione d’Altkirch, piccola città situata sulla via di Belfort, in mezzo alle colline del Sundgau e ben conosciuta per le sue fabbriche di stoviglie e di tegole verniciate, i gruppi di popolazione un po’ considerevoli sono tutti centri manufatturieri, di cui Mulhouse è il vero capoluogo. Ad ovest si apre la valle della Doller, dove sono le fabbriche di Massevaux e di Sentheim; a nord-ovest la Thur, discesa dalle alture di Drumont e del Grand-Ventron passa sotto le officine di Wesserling, di Saint-Amarin, di Thann, di Cernay (Sennheim); più a nord un altro torrente, la Lauch, alimentata dal lago artificiale del Ballon, fa muovere le ruote dei filatoi di Guebwiller, di Soultz, di Bollwiller. Di tutte queste città manufatturiere, Guebwiller è la più popolosa; la più curiosa è la vecchia città di Thann, dove si innalza una chiesa gotica del decimoterzo e decimoquarto secolo, uno dei «gioielli» dell’Alsazia, e che è dominata dalle rovine dell’Engelburg.
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