Innumerevoli conchiglie terrestri, identiche a quelle che vivono oggi nelle regioni fredde e umide dei paesi del nord, sono disseminate nei luoghi del loess;(4) il professore Richthofen crede che sieno state formate da ammassi di fango, ciò che spiegherebbe la mancanza di stratificazioni e di conchiglie d’acqua dolce in quelle rocce. Il fiume non ha più adesso la forza di trasportare simili massi di pietra, ma non cessa di rotolare ghiaie nel fondo del suo letto e di tenere sabbie sospese nelle sue acque. Si è calcolato che il letto del Reno, a Germersheim, contiene 1,000 metri cubi di ghiaie per ogni metro di lunghezza e che durante l’anno trascina questi detriti a 275 metri di distanza; inoltre la quantità di fango portata dalla corrente sarebbe in quel luogo di 1,944,000 metri cubi l’anno.(5) Secondo Daubrée, la proporzione del fango contenuto nel Reno dovrebbe essere valutata soltanto a due terzi della cifra indicata dagli ingegneri tedeschi, e varierebbe in media da cinque milionesimi a un millesimo: questa massa alluvionale trasportata ogni anno dal fiume basterebbe a formare un cubo di 104 metri di lato, il che rappresenta per il bacino superiore del Reno, al disotto dei laghi svizzeri, un’ablazione media di sei centesimi di millimetro. Fra questi detriti si trovano, com’è noto, piccolissime particelle d’oro che centinaia di persone ricercavano sino a poco tempo fa; ma adesso non bastano più a pagare il lavoro impiegatovi. La ricchezza media della sabbia renana, tra Kehl e Philippsburg, è valutata solamente a 8 bilionesimi, proporzione minima, che rappresenta nondimeno un valore totale di più centinaia di milioni.
| |
Richthofen Reno Germersheim Secondo Daubrée Reno Reno Kehl Philippsburg
|